Kaur P.
«Sono disperata: ho dovuto sposare un settantenne, cognato di mio marito. A casa mi hanno obbligato a rispettare la tradizione. Ma io rifiuto lui e la tradizione». In agosto divenne ancora più cupa: il «marito» le aveva fatto sapere di volere il ricongiungimento familiare. In Italia. A quel punto Kaur andò a comprarsi due bottiglie di whisky, si ubriacò e, per la libertà, rifiutò la vita. Si buttò sotto il treno.
Costantino Muscau 5 settembre 2006 www.corriere.it