la guerra in iraq
venerdì, agosto 19, 2005
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E' fosco l'aere,
é l'onda muta!...
ed io sul tacito
Veron seduto,
in solitaria
malinconia
ti guardo e lagrimo,
Venezia mia!

Sui rotti nugoli
dell'occidente
il raggio perdesi
del sol morente,
e mesto sibila
per l'aria bruna
l'ultimo gemito
della laguna.

Passa una gondola
della città:
- Ehi, della gondola,
qual novità?
Il morbo infuria,
il pan ti manca,
sul ponte sventola
bandiera bianca!

No no, non splendere
su tanti guai,
sole d'Italia,
non splender mai!
E sulla veneta
spenta fortuna
sia eterno il gemito
della laguna.

Venezia! l'ultima
ore é venuta;
illustre martire
tu sei perduta...
Il morbo infuria,
il pan ti manca,
sul ponte sventola
bandiera bianca!

Ma non le ignivome
palle roventi,
né i mille fulmini
su te stridenti,
troncan ai liberi
tuoi dì lo stame...
Viva Venezia!
Muor di fame.

Sulle tue pagine
scolpisci, o Storia,
l'altrui nequizie
e la sua gloria,
e grida ai posteri:
tre volte infame
chi vuol Venezia
morta di fame!

Viva Venezia!
Feroce, altiera
difese intrepida
la sua bandiera:
ma il morbo infuria
il pan le manca...
sul ponte sventola
bandiera bianca!

Ed ora infrangasi
qui sulla pietra
finch' è ancor libera
questa mia cetra;
a Te, Venezia,
l'ultimo canto,
l'ultimo bacio,
l'ultimo pianto!

Ramingo ed esule
sul suol straniero,
vivrai, Venezia,
nel mio pensiero,
vivrai nel tempio
qui del mio core
come l'immagine
del primo amore.

Ma il verbo sibilia
ma l'onda è scura,
ma tutta in gemito
é la natura;
le corde stridono,
la voce manca....
sul ponte sventola
bandiera bianca!

(L'ULTIMA ORA DI VENEZIA di Arnaldo Fusinato 
  16 NOVEMBRE 1977


Carlo Casalegno 
  27 APRILE 1977


Fulvio Croce, Presidente dell’ordine degli Avvocati di Torino 
  10 LUGLIO 1976


 Vittorio Occorsio, Sostituto Procuratore della Repubblica a  Roma 
  8 GIUGNO 1976


 Francesco Coco, Procuratore Generale di Genova 
  2 NOVEMBRE 1975


Pier Paolo Pasolini 
  3 LUGLIO 1975


Francesco Ferlaino , Avvocato Generale della Repubblica a Catanzaro 
  4 AGOSTO 1974


"Italicus" 
  28 MAGGIO 1974


piazza della Loggia 
  17 MAGGIO 1973


Questura di Milano 
  17 MAGGIO 1972


Luigi Calabresi, vice responsabile dell’ufficio politico della questura milanese 
  14 MARZO 1972


Giangiacomo Feltrinelli 
  5 MAGGIO 1971


Pietro Scaglione, Procuratore  della Repubblica a Palermo 
  16 SETTEMBRE 1970


Mauro De Mauro 
  12 DICEMBRE 1969


Piazza Fontana 
  17 MARZO 1969


Agostino Pianta, Procuratore  della Repubblica di Brescia 
  4 NOVEMBRE 1966


Firenze 
  9 OTTOBRE 1963


Vajont 
  27 OTTOBRE 1962


"Morane  Saulnier" 
  11 NOVEMBRE 1961


Kindu 
  4 MAGGIO 1949


Superga 
  1 MAGGIO 1947


Portella della Ginestra 
 
Nini, The Prostitute (Kees van Dongen)

Bella Italia, amate sponde
pur vi torno a riveder!
Trema in petto e si confonde
l'alma oppressa dal piacer.
Tua bellezza che di pianti
fonte amara ognor fu,
di stranieri e crudi amanti
t'avea posta in servitù.
Ma bugiarda e mal sicura
la speranza fia de' re;
il giardino di natura,
no, pei barbari non è.
Bonaparte al tuo periglio
dal mar libico volò;
vide il pianto del tuo ciglio,
e il suo fulmine impugno'.
Tremar l'Alpi, e stupefatte
suoni umani replicar,
e l'eterne nevi intatte
d'armi e armati fiammeggiar.
Del baleno al par veloce
scese il forte, e non s'udì:
ché men ratto il vol la voce
della fama lo seguì.
D'ostil sangue i vasti campi
di Marengo intiepidir,
e de' bronzi ai tuoni, ai lampi,
l'onde attonite fuggir.
Di Marengo la pianura
al nemico tomba diè;
il giardino di natura,
no, pei barbari non è.
Bella Italia, amate sponde,
pur vi torno a riveder!
trema in petto e si confonde
l'alma oppressa dal piacer.
Volgi l'onda al mar spedita,
o de' fiumi algoso re;
dinne all'Adria che finita
la gran lite ancor non è;
di' che l'asta il franco Marte
ancor fissa al suol non ha;
di' che dove è Bonaparte
sta vittoria e libertà.
Libertà, principio e fonte
del coraggio e dell'onor,
che, il piè in terra, in ciel la fronte
sei del mondo il primo amor,
questo lauro al crin circonda:
virtù patria lo nutrì,
e Desaix la sacra fronda
del suo sangue colorì.
Sul quel lauro in chiome sparte
pianse Francia e palpitò:
non lo pianse Bonaparte
ma invidiollo, e sospirò.
Ombra illustre ti conforti
quell'invidia e quel sospir;
visse assai chi 'l duol de' forti
meritò nel suo morir.
Ve' sull'Alpi doloroso
della patria il santo amor,
alle membra dar riposo
che fur velo al tuo gran cor.
L'ali il tempo riverenti
al tuo piede abbasserà:
fremeran procelle e venti,
e la tomba tua starà.
Per la cozia orrenda valle,
usa i nembi a calpestar,
torva l'ombra d'Anniballe
verrà teco a ragionar.
Chiederà di quell'ardito,
che secondo l'Alpe aprì:
tu gli mostra l'arco a dito
e rispondi al fier così:
- Di prontezza e di coraggio
te quel grande superò:
Afro, cedi, al suo passaggio;
tu scendesti ed ei volò.
Tu dell'itale contrade
aborrito destruttor:
ei le torna in libertade
e ne porta seco il cor.
De civili eterne risse
tu a Cartago rea cagion:
ei placolle e le sconfisse
col sorriso e col perdon.
Che più chiedi? Tu ruina,
ei salvezza al patrio suol.
Afro, cedi e il ciglio inchina:
muore ogni astro in faccia al sol.
(dalle Odi di Vincenzo Monti) 
quale utilità? per chi? chi vince?

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